Fondata forse in età carolingia, la chiesa di Santa Maria al Vigentino divenne nel 1162 un punto di aggregazione per i milanesi in fuga dalla città distrutta dal Barbarossa. Nel Quattrocento il vicino monastero gerolomino di Castellazzo rappresentò un polo dell’Osservanza per l’intera Europa, sede della leggendaria biblioteca umanistica dell’arcivescovo Francesco Pizolpasso e perno di uno spazio ideale sul modello di Castiglione Olona. Col nuovo titolo dell’Assunta, la chiesa ricostruita a inizio Seicento fu decorata con due imponenti cicli: i dipinti mariani del presbiterio, vicini al Figino; le tele e gli affreschi del Rosario del Cerano e collaboratori del calibro di Melchiorre Gherardini e Gerolamo Chignoli. L’ancona, gli affreschi, gli stucchi, gli arredi lignei, le pitture seicentesche sono le tappe di una stagione che nel Settecento prosegue con l’altare in marmi mischi, un ricco tesoro di oreficeria sacra e l’affresco di Giovanni Battista Sassi nel battistero; nel corso dell’Otto e Novecento prosegue l’incremento del patrimonio artistico, rendendo Santa Maria Assunta un complesso quadrisecolare di arte e architetturain massima parte ancora inedito, qui presentato con un ampio corredo di documenti d’archivio e testimonianze storiche. Il volume è completato da indici e bibliografia.