Jacopo Alessandro Calvi, detto Il Sordino (1740-1815).
Accademico e pittore

Presentazione del volume

Bologna, Fondazione Federico Zeri
30 Marzo 2023 ore 17:30

The event

Giovedì 30 marzo, dalle ore 17.30, presso la Fondazione Federico Zeri di Bologna, Silvana Editoriale vi invita alla presentazione del volume Jacopo Alessandro Calvi, detto Il Sordino (1740-1815). Accademico e pittore di Irene Graziani.

La rassegna Incontri in Biblioteca promuove ogni anno presentazioni di libri e cataloghi di recente pubblicazione. Nella cornice degli eventi di marzo 2023, la Fondazione Zeri presenta due monografie dedicate a due pittori bolognesi attivi a distanza di due secoli nella stessa città: oltre al volume di Valentina Balzarotti Lorenzo Sabatini. La grazia nella pittura della Controriforma, focus del secondo incontro è il catalogo edito da Silvana Editoriale dedicato a Jacopo Alessandro Calvi (1740-1815), pittore, letterato e storiografo operante nella Bologna tardobarocca della seconda metà del '700. Diventato il principale competitore dei celebri fratelli Ubaldo e Gaetano Gandolfi, Calvi fu annesso all'Accademia Clementina e il suo corpus di opere conta un gran numero di commissioni, soprattutto di destinazione ecclesiastica.

Irene Graziani, autrice del libro, è Professoressa Associata di Storia dell'Arte Moderna dell'Università di Bologna. Il suo ambito privilegiato di studi è la pittura bolognese del XVIII secolo; si è inoltre interessata al fenomeno della donna artista e allo studio della creatività femminile nel chiostro.

Presentano il volume : Daniele Benati, Professore Ordinario di Storia dell'Arte Moderna presso l'Università di Bologna, e Liliana Barroero, Professoressa Ordinaria di Storia della Critica d'Arte presso l'Università degli Studi di Roma Tre.

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The book

Nella Bologna della seconda metà del Settecento Jacopo Alessandro Calvi (Bologna, 1740-1815) diviene il principale competitore dei fratelli Ubaldo e Gaetano Gandolfi.
Formatosi sotto l’ala di Giampietro Zanotti, segretario dell’Accademia Clementina, fin dagli anni giovanili si sperimenta nelle «dive arti sorelle» della pittura e della poesia, privilegiando un criterio elettivo nel processo di imitazione della natura.
Testimoniano il suo successo l’annessione all’Accademia Clementina (1770) e il gran numero di commissioni, soprattutto pale di destinazione ecclesiastica.
Anche nel tempo della «fatal rivoluzione», che comporta una drastica riduzione delle opportunità di lavoro per tutti gli artisti, Calvi regge il colpo, superando le difficoltà del momento, sia attraverso l’intensificarsi dell’attività letteraria — gli si devono fra l’altro la prima monografia critica di Guercino, edita nel 1808, e uno studio su Francesco Francia, pubblicato nel 1812 — sia attraverso lo svolgimento di un ruolo di perito presso l’Accademia Clementina, impegnata nell’ingrato compito di governare il rischio di dispersione dei beni d’arte durante le spoliazioni napoleoniche.
Pur estraneo ai valori giacobini, viene convocato come commissario nel Concorso per la “Riconoscenza Nazionale” (1802), indetto a Milano allo scopo di celebrare il ritorno di Napoleone dopo la parentesi austriaca; e nel 1804 sarà annoverato fra i professori della nuova Accademia di Belle Arti di Bologna.
Con il nuovo secolo la sua carriera riesce a trovare ragioni di soddisfazione anche sul fronte della produzione artistica: attraverso un’intelligente lettura critica della maniera del tardo Guercino e del dolce e devoto Francesco Francia, la sua pittura saprà farsi anticipatrice di istanze poi affermatesi nella Bologna tornata papale, appena prima della morte di Calvi, avvenuta a un mese dalla Battaglia di Waterloo.