Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano
Oro e colore nel cuore dell'Appennino
Fabriano,
Pinacoteca Civica Bruno Molajoli
dal 14 Ottobre 2021 al 30 Gennaio 2022

Fabriano,
Pinacoteca Civica Bruno Molajoli
dal 14 Ottobre 2021 al 30 Gennaio 2022
La città di Fabriano dedica una mostra a uno dei suoi più grandi artisti: Allegretto Nuzi (Fabriano, 1315 circa - 1373), uno dei protagonisti del Trecento nelle Marche. La rassegna, a cura di Andrea De Marchi e Matteo Mazzalupi, approfondisce la carriera dell’artista, fabrianese d’origine e toscano di formazione, che lavorò stabilmente a Fabriano dal 1347 fino alla morte nel 1373, eseguendo un gran numero di opere di vario genere, dagli altaroli per il culto privato ai polittici di grandi dimensioni, a cicli affrescati. La qualità dei fondi oro di Allegretto Nuzi ebbe, da subito e ancora più nei secoli successivi, uno straordinario successo e queste opere vennero contese da estimatori e collezionisti, finendo in musei e collezioni importanti non solo fuori da Fabriano ma anche dall’Italia, tanto che nel nostro paese non restano i dipinti di devozione individuale.
La mostra è la prima interamente dedicata ad Allegretto Nuzi, è promossa dal Comune di Fabriano e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti con la collaborazione con l’apporto di diverse istituzioni italiane e internazionali, e riesce nella grande impresa di riportare a Fabriano una trentina di opere del grande artista prestate per l’occasione, fra cui undici tavole da musei stranieri. I capolavori del pittore sono inoltre affiancati da prestiti di altri artisti per rievocare il singolare momento artistico fabrianese della seconda metà del Trecento: si tratta soprattutto di sculture di altri artisti del territorio, che nelle loro cromie risentono in modo evidente dell’influenza di Allegretto e della sua scuola. Proprio questa capillare “riconduzione all’origine” consente anche di riunire parti da tempo disperse di polittici, di mettere a confronto opere che con chiarezza delineano il percorso di un Maestro che a pieno titolo può essere definito tale. La dispersione e la conseguente scarsa conoscenza diretta delle sue opere avevano infatti relegato Allegretto Nuzi a un ruolo apparentemente locale.
Allegretto introdusse nelle Marche tipologie ancora ignote di complessi polittici e squisiti altaroli per la devozione individuale. Nelle iconografie fu innovatore, contribuendo alla diffusione della Madonna dell’Umiltà in area adriatica, piegando le storie della Passione a interpretazioni originali e toccanti. Nelle tecniche pittoriche fu sperimentatore, combinando con grande libertà i punzoni per comporre i decori floreali dei nimbi e dispiegando scintillanti tessuti operati con fantasie di uccelli e tartarughe, col colore sgraffito per rimettere in luce l’oro del fondo.
Documentato nel 1346 a Firenze, Allegretto Nuzi rientrò a Fabriano nel 1347 e vi restò fino alla morte nel 1373. Forte della sua educazione toscana, egli esercitò un’influenza enorme, fra Umbria e Marche, insieme a Francescuccio di Cecco, importando un linguaggio pacato e monumentale, maturato sul confronto con la tenerezza espressiva dei Lorenzetti a Siena e coi volumi accarezzati di giotteschi fiorentini come Maso di Banco e Bernardo Daddi. Introdusse tipologie ancora ignote di complessi polittici e squisiti altaroli. Nelle iconografie fu innovatore, contribuendo alla diffusione della Madonna dell’umiltà, piegando le storie della Passione a interpretazioni originali e toccanti. Nelle tecniche pittoriche fu sperimentatore, combinando con grande libertà i punzoni e dispiegando scintillanti tessuti operati con fantasie di uccelli e tartarughe. Seppe impalcare cicli murali di rara freschezza, coniugando la grandiosità semplificata dell’insieme e l’immediatezza narrativa del dettaglio.
Fabriano, Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, ottobre 2021 - gennaio 2022