Balla Boccioni Depero

Costruire lo spazio del futuro

Domodossola, Palazzo San Francesco
dal 22 Giugno al 3 Novembre 2019

The exhibition

I Musei Civici di Palazzo San Francesco riaprono i battenti con una grande mostra dedicata al Futurismo, per raccontare un’epoca d’oro della città di Domodossola, scaraventata nel pieno della logica futurista e coinvolta nell’immaginario della modernità. Si potranno ammirare oltre settanta capolavori di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Gerardo Dottori, Tullio Crali e tanti altri artisti in dialogo con le affascinanti sculture delle donne ossolane in abiti d’epoca, la prima macchina immatricolata nella Provincia di Novara e l’aeroplano dell’aviatore peruviano Geo Chávez che compì la mirabolante impresa della prima transvolata delle Alpi, sorvolando i cieli del Sempione nel 1910.
La mostra presenta oltre settanta opere che propongono una visione coinvolgente, dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino al 1960, dalla stagione prefuturista all’aeropittura, attraversando gli anni tra le due guerre mondiali, per mettere in evidenza il cambiamento del rapporto tra l’uomo e la natura, tra il centro e la periferia, tra la tradizione e il futuro. Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Fortunato Depero sono i protagonisti di un percorso evolutivo che vede nella velocità, nel movimento e nel volo il fulcro di un linguaggio rivoluzionario che impregna di sé la nuova “cultura figurativa europea”.

A cura di Antonio D'Amico

The catalogue

Il volume racconta l’avvincente avventura del Futurismo in un tempo in cui l’Italia accarezza il cambiamento e la città di Domodossola, tappa obbligata fra Milano e Parigi, vive una sua epoca d’oro, coinvolta nell’immaginario della modernità grazie alla prima automobile, una Panhard & Levassor del 1895, che supera il valico del Sempione nel 1905, l’apertura del traforo nel 1906, la prima trasvolata delle Alpi di Geo Chávez nel 1910.
Viene qui illustrato il passaggio dalla tradizione all’innovazione tra la fine dell’Ottocento e gli anni quaranta del XX secolo, dalle figure intime di Umberto Boccioni alle forme nuove di Dudreville e Prampolini. Si approda al cuore del linguaggio pittorico futurista con la velocità e il movimento che esplodono sulle tele di Giacomo Balla e culminano con il mito dell’aeroplano nell’Aeropittura di Gerardo Dottori, Monachesi, Cambellotti, Tato e Tullio Crali.
In un intreccio inedito e intrigante, gli eventi storici del capoluogo ossolano innescano suggestioni futuriste a partire dalle due fascinose sculture a misura d’uomo che indossano i costumi d’epoca della valle Anzasca e della valle Antigorio in dialogo con il propagandistico Costume italico di Fortunato Depero, per chiudersi con l’ala del Blériot di Chávez, il cui volo sui cieli del Sempione annunciò l’emancipazione dal limite dello spazio e del tempo: è il frammento del suo aereo che apre la sezione finale del volume dedicata all’ultima rivoluzionaria stagione futurista: l’Aeropittura.
Storia e arte s’incontrano magistralmente per costruire lo spazio del futuro!

Domodossola, Palazzo San Francesco, giugno - novembre 2019