Giovanni Miani

Il leone bianco del Nilo

Rovigo, Palazzo Roncale
dal 12 Marzo al 26 Giugno 2022

The exhibition

L’affascinante appuntamento di primavera (12 marzo – 26 giugno 2022) di Palazzo Roncale è con Giovanni Miani. Il Leone Bianco del Nilo. Per la prima volta ad essere soggetto di una mostra è la storia di un Indiana Jones dell’Ottocento, l’uomo che votò la sua vita alla scoperta delle sorgenti del Nilo. Nato a Rovigo il 17 marzo 1810, si sposterà dapprima a Venezia da dove si sposterà per frequentare, senza fortuna, conservatori in mezza Europa. Dopo aver partecipato ai moti del '48-'49, si reca in esilio volontario in Africa dove si dedica all'attività esplorativa con il sogno di individuare le sorgenti del Nilo. Dopo un fugace ritorno in Europa nel 1861 in seguito ad un'acuta malattia, riparte alla volta dell'Africa alla fine del decennio, morendo a Nangazizi nel novembre del 1872. Tra storia, geografia ed etnografia, la mostra intende raccontare la vicenda di questo personaggio irrequieto e fuori dagli schemi, di indomito coraggio e volontà ferrea, amante del rischio e dell’avventura, sfortunato inseguitore di grandi ideali come di riscatto sociale.

The catalogue

Giovanni Miani (1810-1872) dedicò la vita alla scoperta delle sorgenti del Nilo. La sua fu una vicenda da romanzo d’appendice o da film, un Indiana Jones dell’Ottocento: nato “bastardo” a Rovigo, a Venezia ricevette l’educazione e i riguardi che spettavano al rampollo di un nobile casato, pur non ricevendone il nome o il titolo. Fu, senza successo, musicista e patriota. Trovò rifugio a Costantinopoli e poi in Egitto, inseguendo ovunque sogni, chimere e rivalse, sino ai diversi tentativi di scoprire le sorgenti del Grande Fiume. A centocinquant’anni dalla morte, il volume racconta le vicende di una personalità irrequieta e fuori dagli schemi, ma anche delle imprese di un esploratore-reporter che, in un’epoca di colonialismo brutale, seppe denunciare le ingiustizie che via via andava scoprendo, riscuotendo il rispetto e l’ammirazione delle tribù locali per il suo coraggio e la sua generosità. Per loro era diventato “il leone bianco del Nilo”.