Carlo Valsecchi

In occasione del Festival di Fotografia Europea 2022, dedicato al tema “un’invincibile estate” – tratto da “Ritorno a Tipasa” di Albert Camus, un inno alla capacità di resistere alle avversità e alla creazione di nuove reazioni e considerazioni sull’esistenza umana – Collezione Maramotti presenta Bellum, un nuovo progetto artistico commissionato a Carlo Valsecchi.

Le quarantaquattro fotografie di grande formato che costituiscono Bellum – tutte presenti nel volume che accompagna la mostra, e di cui una ventina in esposizione – raccontano il conflitto ancestrale tra uomo e natura e tra uomo e uomo; l’uso della natura come difesa dall’altro uomo e parimenti la difesa dell’uomo dalla natura. Con la montagna come sua simbolica rappresentazione – espressione naturale estrema e insieme luogo dell’ultima guerra di posizione – il progetto origina da un’esplorazione dei territori e delle costruzioni fortificate del nord-est italiano legati al primo conflitto mondiale, uno degli ultimi momenti nella storia dell’umanità occidentale in cui il destino e l’esperienza dell’uomo erano strettamente connessi all’ambiente naturale, alla sua conformazione, alle sue leggi e al suo controllo. Cosa resta di quel paesaggio di un secolo fa? Quali sono le tracce del patto che l’umanità aveva stretto, in quel momento storico, con la natura?

Attraverso un lavoro durato circa tre anni, Valsecchi ha percorso quelle montagne con il suo banco ottico, dall’inverno alla primavera si è messo in ascolto di quei luoghi per affacciarsi sull’abisso di un conflitto cieco, sublimando nei suoi scatti una realtà cruda in forma spesso astratta, intimamente estetica e assoluta nella sua essenza. Le immagini di Bellum diventano squarci, portali fatti di luce e composizione, sospesi in un tempo senza termine tra silenzio, isolamento e attesa.

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The volume presents Bellum, the new artistic project by Carlo Valsecchi (Brescia, 1965). Forty-four large-format photographs tell the ancestral conflict between man and nature and between man and man; the use of nature as a defense from the other man and likewise the defense of man from nature. With the mountain as its symbolic representation, the project originates from an exploration of the territories and fortified buildings of the Italian north-east linked to the First World War, one of the last moments in the history of Western humanity in which men's destiny and experience were closely connected to the natural environment, its conformation, its laws and its control. Valsecchi traveled those mountains with his optical bench for three years, sublimating in his shots a raw reality which often took an abstract form, intimately aesthetic and absolute in its essence. The images of Bellum become gashes, portals made of light and composition, suspended in an endless time between silence, isolation and wait.
The volume includes texts by Florian Ebner, chief curator of the Cabinet de la Photographie of the Center Pompidou in Paris, and Yehuda E. Safran, art and architecture critic and professor at the Pratt Institute in New York.

It is far from obvious or easy to determine or even describe the qualities of which these photographs are made. They are as rare as they are difficult to obtain, these qualities are the qualities which hold our attention, direct our eyesight on to an incomparable reality, a reality which exists only in our mind and nowhere else. But it is this reality to which all else, all other “realities” are subordinated.
Yehuda Emmanuel Safran

Valsecchi’s photographic balancing act, his “process of negotiation,” is a constant counterweighting of the blankness of the images and the reality contained in the play of signifying elements staged on his photos’ expansive tableaux. At one moment he is an archaeologist, interpreting and visualizing extant buildings and fault lines in the earth, at another he is a metteur en scène or compositeur, finding visual metaphors for war.
Florian Ebner

Limited edition, numbered copies

Contents
Nature morte
Yehuda Emmanuel Safran

Plates

Von der Distanz der Zeit, der Leere der Bilder und dem Spiel der Zeichen
Florian Ebner

Presente
Carlo Valsecchi

Translations

Biography