Robert Doisneau

Roma, Museo dell'Ara Pacis
dal 28 Maggio al 4 Settembre 2022

The exhibition

Lo scatto alla giovane coppia, indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi, è una delle fotografie più conosciute al mondo. L’autore è Robert Doisneau, il grande maestro della fotografia al quale è dedicata la mostra che aprirà al pubblico il 28 maggio 2022 all’Ara Pacis di Roma. Insieme a Henri Cartier-Bresson, Doisneau è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Con il suo obiettivo cattura la vita quotidiana degli uomini e delle donne che popolano Parigi e la sua banlieue, con tutte le emozioni dei gesti e delle situazioni in cui sono impegnati. Questa mostra abbraccia la sua opera senza distinzioni cronologiche né alcun criterio di genere o tema, affiancando fabbriche, banconi di bistrot, portinerie, cerimonie, club di jazz, scuole o scene di strada in generale. Che si tratti di fotografie realizzate su commissione o frutto del suo girovagare liberamente per Parigi, vediamo delinearsi uno stile impregnato di una particolare forma mentis, che traspare anche nei suoi scritti e nelle didascalie delle foto; uno stile che mescola fascino e fantasia, ma anche una libertà d’espressione non lontana dal surrealismo. Se lo stile è l’uomo, come dice Georges-Louis Leclerc de Buffon, allo stesso modo la fotografia si identifica con alcuni dei suoi soggetti per esprimere una sorta di inquietudine o malinconia. Un racconto – quello proposto dal curatore di questa mostra, Gabriel Bauret – condotto attraverso circa 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero, provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge. È in questo atelier che il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. Quello di Doisneau è un raccontare leggero, ironico, che strizza l’occhio con simpatia alla gente. Che diventa persino teneramente partecipe quando fotografa innamorati e bambini.

“Quello che cercavo di mostrare era” – ricorda l’artista – “un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere. “ “Mi piacciono – continua – le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì ad esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico. È una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori.” “Il fotografo deve essere come carta assorbente, deve lasciarsi penetrare dal momento poetico. La sua tecnica dovrebbe essere come una funzione animale, deve agire automaticamente.”

Doisneau nasce nel 1912 nel sobborgo parigino di Gentilly. La sua formazione come fotografo nasce dall’apprendistato nel laboratorio di un fotografo pubblicitario. Ma la sua attenzione si trasferisce presto ai quartieri popolari di Parigi e della banlieue, immagini che cominciano a comparire sulle riviste attraverso l’agenzia Rapho, di cui è uno dei membri più importanti. Poi la guerra lo spinge a mettersi a disposizione della resistenza per dare nuova identità ai ricercati. Dopo la Liberazione, ecco alcuni reportages per “Vogue” e nel ’49 il libro realizzato in collaborazione col suo sodale, il celebre scrittore Blaise Cendrars, La Banlieue de Paris, la prima sintesi dei molti racconti per immagini che dedicherà a questo mondo. Doisneau ne descrive la quotidianità, componendo un racconto visivo in cui si mescolano una profonda umanità e una nota di umorismo, sempre presente nel suo lavoro.

The catalogue

Robert Doisneau (Gentilly, 1912 - Montrouge, 1994) is regarded as one of the founding fathers of French humanist photography and street photojournalism. Through his lens he was able to grasp the daily life of the men and women who populate Paris and its suburbs, telling the city and its inhabitants with an ironic and light touch but also with deep humanity and participation.
The volume collects 130 black and white images from the Atelier Robert Doisneau in Montrouge, which houses the photographic archive.
Whether they are photographs made on commission or the result of his free wandering around Paris, the artist's personal style is outlined through these shots, combining charm and imagination, but also a freedom of expression not far from surrealism. These are images that capture moments of daily happiness among ordinary people - such as the famous Le Baiser de l'Hôtel de Ville, or "The kiss" - and in which are mixed tenderness, sometimes veiled by melancholy, but also notes of humor, always present in his work.

Rovigo, Palazzo Roverella, September 2021 - January 2022

Contents

Portrait of a photographer: selected works
Gabriel Bauret

Childhood
1934 - 1956

The Occupation and the Liberation
1940 - 1944

The world of work
1935 - 1950

Paris and its suburbs
1945 - 1953

The spectacle of the street
1945 - 1964

Interior scenes
1943 - 1970

A certain idea of happiness
1945 - 1956

The time of hobbies and holidays
1949 - 1961

Portraits
1942 - 1961

Fashion and high society
1950 - 1952

Robert Doisneau