Federico da Montefeltro e Gubbio
Lì è tucto el core nostro et tucta l'anima nostra
Gubbio,
Sedi varie
dal 20 Giugno al 1 Novembre 2022

Gubbio,
Sedi varie
dal 20 Giugno al 1 Novembre 2022
Gubbio partecipa alle celebrazioni dei 600 anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro che ha avuto i natali, secondo più biografi, in questa città il 7 giugno 1422.
Esperto condottiero, capitano di ventura e uno dei principali mecenati del Rinascimento italiano. La mostra ripercorre i momenti grandiosi vissuti dalla città di Federico e del figlio Guidubaldo, l’ultimo dei Montefeltro, dalla nascita del duca nel 1422, proprio a Gubbio, alla morte di Guidubaldo nel 1508.
L’esposizione, a cura di Francesco Paolo Di Teodoro con Lucia Bertolini, Patrizia Castelli e Fulvio Cervini, accende i riflettori su questo illustre personaggio della storia italiana e diventa occasione per rileggere la storia di Gubbio tra la fine del Trecento e gli inizi del Cinquecento.
Il percorso espositivo dà spazio, secondo ambiti peculiari, alle opere concesse in prestito da prestigiose istituzioni italiane e straniere nonché da collezionisti privati: manoscritti, dipinti, documenti, medaglie, monete, armi, armature, sculture, arredi, alcuni esposti per la prima volta al pubblico nella loro totalità.
La mostra accende i riflettori su Federico da Montefeltro, che a Gubbio fece costruire il suo illustre palazzo, quale seconda sede del ducato. Sceglie i migliori artisti per realizzarne gli apparati, fa replicare lo Studiolo, scrigno della sua sensibilità umanistica e ormai, al tramonto della vita, testamento spirituale da consegnare al giovane Guidubaldo.
A Gubbio andavano l’affetto di Federico e la massima intensità dei suoi sentimenti, come scrive nel 1446: «perché ve acertamo che lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra».
Nato a Gubbio il 7 giugno 1422, Federico da Montefeltro sarebbe morto a Ferrara, lontano dalla sua capitale, Urbino, il 10 settembre 1482, dopo aver dato vita a una biblioteca tra le più ragguardevoli dei suoi tempi, aver fatto edificare nella città marchigiana il palazzo più bello d’Italia, e, a partire dal 1476, un secondo, sontuoso palazzo a Gubbio. In quest’ultimo, realizzato da Francesco di Giorgio Martini, neoarchitetto ducale, il monogramma “FE/DUX”, in belle capitali romane, all’antica, si ripete orgogliosamente su architravi di porte e finestre, nelle tarsie dello studiolo, nelle pianelle di terracotta (inquartato con la divisa delle fiamme rosse) negli sporti del tetto.
Questo libro si incentra su Federico, “primo capitan de gente d’arme d’Italia”, declinando le espressioni che Vittorino da Feltre e Vespasiano da Bisticci gli rivolgono: “Philosophum tibi reddere conabor”, “lettere coniuncte coll’arme”, “peritia della lingua latina», “disciplina militare”. E indaga la profonda conoscenza astrologica da parte del signore del Montefeltro.
L’accento è posto sul rapporto tra Federico e Gubbio spingendo l’interesse sino ai tempi di Guidubaldo, anch’egli, al pari di suo padre, nato nella città umbra (il 24 gennaio 1472) da Battista Sforza, seconda, amatissima moglie di Federico, e scomparso prematuramente l’11 aprile 1508.
"Lì è tucto el core nostro et tucta l'anima nostra"