Renoir
L’alba di un nuovo classicismo
Rovigo,
Palazzo Roverella
dal 25 Febbraio al 25 Giugno 2023

Rovigo,
Palazzo Roverella
dal 25 Febbraio al 25 Giugno 2023
Inaugura il 25 febbraio 2023 la nuova mostra negli spazi di Palazzo Roverella a Rovigo. La nuova esposizione Renoir. L’alba di un nuovo classicismo, a cura di Paolo Bolpagni, è dedicata a uno dei maggiori esponenti dell'Impressionismo francese, e sarà visitabile fino al 25 giugno 2023.
Verso la fine degli anni Settanta, per Pierre-Auguste Renoir Renoir (Limoges, 1841 - Cagnes-sur-Mer, 1919) l’esperienza impressionista andava spegnendosi, nonostante fosse egli stesso uno dei maggiori esponenti del movimento. Scosso da una profonda inquietudine creativa, nel 1881 l'artista decide di intraprendere un viaggio in Italia, lungo la penisola: da Venezia a Firenze, da Roma a Napoli, fino a Palermo, questo "Grand Tour" non generò opere di particolare rilievo, ma fu per lui l’inizio di una sorta di rivoluzione creativa.
Travolto dalla forza della luce mediterranea e impressionato dai dipinti di Carpaccio e Tiepolo, l'arte di Renoir matura un nuovo stile che muta dalla joie de vivre delle scene di divertimento della borghesia parigina ad uno stile più aigre, che fonde la lezione di Raffaello con quella di Ingres. Arriva l’alba di un nuovo stile.
La mostra racconta soprattutto questa seconda fase della carriera dell'artista, a partire da questo suo nuovo "classicismo". Muovendo dal grande studio preparatorio a olio su tela del celeberrimo Moulin de la Galette, il percorso di mostra segue l’evoluzione dello stile di Renoir a partire dal ritorno dopo il viaggio in Italia: dai primi esempi di “moderna classicità” alla pittura di stile neo-rinascimentale, fino ai paesaggi della Provenza e della Costa Azzurra. Un Renoir per certi aspetti inedito, “profeta” di quel rappel à l’ordre che avrebbe caratterizzato l’arte del periodo tra le due guerre.
Renoir è stato uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo. Questa fase della sua produzione fu però piuttosto breve. Già verso la fine degli anni settanta l’artista era tormentato dall’insoddisfazione. Il viaggio in Italia del 1881-1882 fu importante nel fargli voltar pagina: dalla luce di Venezia e del Mediterraneo, dalla lezione dei maestri del passato (Carpaccio, Raffaello, Tiziano, Rubens, Tiepolo, Ingres) e dalle riflessioni sulla tecnica pittorica suggeritegli dalla lettura del Libro dell’Arte di Cennino Cennini nacquero i germi di una sorta di nuova classicità. Renoir arrivò così ad anticipare aspetti del rappel à l’ordre e del ‘ritorno al mestiere’ che sarebbero esplosi in reazione alle avanguardie. La fase matura della sua carriera, su cui s’incentra questo volume curato da Paolo Bolpagni, non fu quindi un periodo d’involuzione, ma anzi si rivela quasi uno dei primi casi della ‘moderna classicità’ che sarebbe stata perseguita da molti pittori e scultori degli anni dieci, venti e trenta, in maniera speciale in Italia.