Longarone 1963-1972
I piani e le architetture per la ricostruzione
Longarone,
Comune di Longarone
dal 2 Settembre al 30 Ottobre 2023

Longarone,
Comune di Longarone
dal 2 Settembre al 30 Ottobre 2023
Dal 2 settembre al 30 ottobre 2023, nella sala espositiva del Comune di Longarone, viene allestita la mostra Longarone 1963-1972. I piani e le architetture per la ricostruzione, a cura di Roberto Albiero, docente Iuav di Composizione Architettonica e Urbana, promossa dal Comune di Longarone, dall’Università Iuav di Venezia e dell’Archivio Progetti Iuav, sotto l’egida della Fondazione Vajont e l’Associazione BIM Piave in occasione dei sessanta anni dopo la catastrofe del Vajont.
L’esposizione offre una panoramica dei piani e dei progetti approntati per una rapida e razionale rinascita di un’area ancor più grande di quella originariamente colpita. Proprio allora, con l’avvento del primo governo di centro-sinistra, la programmazione economica e territoriale fu posta al centro dell’attività di governo: in quel contesto, all’Università Iuav di Venezia fu assegnato l’intero piano di ricostruzione che avrebbe dovuto trovare immediata attuazione. Direttore di quella scuola e regista dell’operazione, Giuseppe Samonà fu in grado di redigere in tempi record una serie di schemi che avevano, tra gli altri meriti, quello di andare dalla grande alla piccola scala: accanto a lui, operò un gruppo di giovani architetti (Costantino Dardi, Emilio Mattioni, Valentino Pastor) concentrati su singoli progetti. Divergenze, incomprensioni e ostacoli non consentirono però di portare a compimento l’intero programma, così come era stato concepito da Samonà e dal suo team. In una seconda fase, subentrarono altri architetti: prima Gianni Avon e Francesco Tentori di Udine, poi Edoardo Gellner attivo a Cortina: a tutti fu chiesto sia di “ammorbidire” le linee di un piano giudicato da alcuni troppo radicale, sia di realizzare alcuni edifici secondo modelli più vicini alla sensibilità dei superstiti. Tuttavia, la prima fase della ricostruzione si chiuse, poco dopo il 1970, con un’opera di avanguardia, come la Chiesa dell’Immacolata di Giovanni Michelucci ed altri.
Oggi, Longarone si presenta come eccezionale complesso di opere contemporanee costruite nell’arco di un decennio. Come tale, pone oggi un duplice problema di conservazione, legato sia alla memoria che alla consistenza materiale dei singoli manufatti: il primo trova risposta nell’Archivio Progetti, custode della quasi totalità dei documenti. Il secondo apre non lievi questioni di salvaguardia, a fronte di edifici per la quasi totalità realizzati in calcestruzzo a vista.
La mostra è stata realizzata con il contributo di Giulio Avon, Claudia Cavallo, Giorgio Danesi, Sara Di Resta, Serena Maffioletti, Marzia Marandola, Giovanni Marras, Barbara Pastor, Gundula Rakowitz, Luca Velo, Guido Zucconi; coordinamento archivistico e ricerca iconografica di Teresita Scalco; allestimento di Roberta Albiero con Luca Bertuol, Luca Forlin, José Maria Murrier, Riccardo Brazzale.
Nel sessantesimo anno dalla catastrofe che colpì le comunità del Longaronese nasce questo volume per iniziativa dell’Università Iuav di Venezia: allora le fu assegnato il programma di ricostruzione e oggi, attraverso l’Archivio Progetti, le è affidata la conservazione della quasi totalità dei materiali relativi a quel periodo. Questa coincidenza permette allo Iuav di figurarvi sia come protagonista della vicenda, sia come oggetto della descrizione, al tempo stesso custode delle testimonianze progettate e punto d’osservazione privilegiato per descrivere gli anni tra il 1963 e il 1972. A Longarone, all’opera di Giuseppe Samonà, Costantino Dardi e Valeriano Pastor, tutti docenti Iuav, si sono aggiunti poi i progetti di Giovanni Michelucci, Bruno Morassutti, Gianni Avon con Francesco Tentori e Marco Zanuso, ed Edoardo Gellner: grazie alla mole di documentazione, in grande parte presente nell’Archivio Progetti, è possibile offrire al lettore una serie di letture inedite.