Le collezioni artistiche del Credito Emiliano

Storia del palazzo Spalletti Trivelli di Reggio Emilia

  • Edited by Franco Bonvicini
  • Binding Hardcover with jacket
  • Size 25x28 cm
  • Pages 444
  • Illustrations 245 a colori
  • Language Italian
  • Year 2010
  • ISBN 9788836612871
  • Price € 60,00  € 57,00
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Abstract

Il patrimonio artistico del Credito Emiliano di Reggio Emilia e la storia del palazzo Spalletti Trivelli, prestigiosa sede dell’Istituto dalla metà del Novecento, vengono indagati nel presente volume per la prima volta in modo scientifico.

Le raccolte d’arte conservate nel palazzo annoverano opere di notevole pregio artistico e culturale che, pur appartenendo a mondi anticamente lontani, si trovano qui riunite come preziosi esempi della concezione estetica del sentire occidentale e orientale.

Il volume si articola in cinque parti. La prima è dedicata allo studio delle rovine romane presenti nell’interrato del palazzo e costituisce un importante contributo alla conoscenza dell’antica Regium Lepidi. Nella seconda parte si delinea la complessa storia del palazzo Spalletti Trivelli, passato anche attraverso la proprietà dei conti Guicciardi, fabbricanti di sete sul finire del XVII secolo e testimoni dello splendido momento della città, allora denominata Reggio di Lombardia. La terza parte restituisce la ricchezza della collezione dei dipinti antichi, per lo più emiliani e di epoca barocca. Tra i nomi di spicco, solo per citarne alcuni, Camillo Procaccini, Alessandro Tiarini, Guido Reni, il Guercino, Giuseppe Maria Crespi, Girolamo Donnini. I dipinti e le sculture del XIX e XX secolo sono illustrati nella quarta parte: tra tutti si segnalano il pregevole marmo di Pasquale Romanelli, le notevoli tele di Mosè Bianchi e di Giacomo Balla e il grande bronzo di Arturo Martini. Il percorso si chiude con la raccolta di arte orientale. Le opere, tra cui bronzi dorati, cloisonnés, ceramiche e terrecotte policrome provenienti da Cambogia, Cina, Giappone, Mongolia, Myanmar, Pakistan, Thailandia e Tibet, aprono una finestra su un universo culturale sconfinato, ben illustrando quanto diverse siano le strade che la creatività umana ha seguito, e segue, per esprimere idee e assolvere funzioni comuni alle più diverse latitudini e in ogni tempo.