Nel volume sono messe a confronto tre straordinarie opere di Lorenzo Veneziano accomunate dall’iconografia della Madonna dell’umiltà: quella della chiesa di Santa Anastasia a Verona, di Santa Corona a Vicenza e di Santa Maria Maggiore a Trieste.
Lo studio è stato occasione per tornare a riflettere sul ruolo di questo innovativo maestro, protagonista del panorama figurativo lagunare della seconda metà del Trecento, che manifestò una notevole capacità di interpretare e diffondere nuovi temi iconografici come quello della Virginis humilitatis, caro all’ordine domenicano.
A margine il testo presenta gli inediti risultati emersi dalle indagini scientifiche condotte e coordinate dalla Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Verona, Rovigo e Vicenza su questi tre rari dipinti “de panno lineo” di epoca trecentesca.
Gli strumenti della diagnostica hanno permesso di acquisire importanti informazioni sulla tecnica e sui materiali pittorici utilizzati che risultano comuni alle tre tele, consentendo, anche grazie all’indagine radiografica, di acquisire importanti conferme sul piano attributivo.
Dalle analisi è emerso lo stretto rapporto tra alcuni procedimenti operativi descritti negli antichi ricettari e quelli adottati da Lorenzo Veneziano, quali ad esempio il precoce impiego di supporti in tela, l’utilizzo dell’olio di lino e di alcuni particolari pigmenti.
Anche in campo tecnico dunque Lorenzo si qualifica come sapiente sperimentatore alla ricerca di preziosi effetti cromatici che si apprezzano negli incarnati e soprattutto nella raffinata resa delle stoffe, tanto nella straordinaria trasparenza delle lacche, quanto nell’originalissima tecnica di applicazione della foglia d’oro.
Vicenza, aprile - maggio 2011