Giacomo Manzù (1908-1991) e Marino Marini (1901-1980), figure chiave della grande scultura del Novecento, tra gli anni cinquanta e sessanta divennero autorevoli esponenti dell’arte italiana all’estero grazie a un’interpretazione del tutto personale della tradizione classica, qui illustrata da una selezione di circa novanta opere.
Il volume affronta, per la prima volta in modo originale e compiuto, relazioni e antitesi nei percorsi creativi dei due scultori, attraverso sculture, dipinti e lavori grafici che documentano la loro fiduciosa apertura ai linguaggi della modernità, con esiti affascinanti tali da incontrare il favore di un colto e sofisticato mercato internazionale, ma anche l’interesse dei lettori delle riviste popolari in voga a quel tempo.
Particolare attenzione è dedicata ai ritratti di personalità note realizzate dai due artisti, tra cui Papa Giovanni XXIII, Igor Stravinskij, Marc Chagall, Jean Arp, Ludwig Mies van der Rohe e il regista John Huston.
Il volume, che accoglie saggi di approfondimento sulle figure dei due artisti secondo prospettive di studio originali, è completato da apparati biobibliografici.
Saggi: Barbara Cinelli, Marcella Cossu, Laura D’Angelo, Flavio Fergonzi, Inge Manzù, Teresa Meucci, Stefano Roffi, Maria Teresa Tosi.
Mamiano di Traversetolo (PR), Fondazione Magnani Rocca, settembre - dicembre 2014