Con Boni nel Foro? Gordon McNeil Rushforth, Giacomo Boni e la scoperta di S. Maria Antiqua

Author: Andrea Paribeni
Abstract

Tra gli ultimi anni del XIX secolo e i primissimi anni del secolo seguente l’area centrale del Foro Romano fu interessata da una serie imponente di indagini archeologiche, i cui risultati incisero profondamente sul quadro delle conoscenze circa la topografia e la storia di questa parte nevralgica della città, anche per quanto riguarda l’età tardoantica e altomedievale. Protagonista di queste ricerche fu Giacomo Boni, cui si deve tra l’altro la esatta localizzazione e la scoperta archeologica della chiesa di S. Maria Antiqua, con la sua ricca e stratificata decorazione pittorica.
In quegli stessi anni si affacciava alla ribalta degli studi topografici, archeologici e artistici di Roma e dell’Italia una nuova scuola, quella britannica, che andava ad affiancarsi a quelle tedesca e francese, già da tempo presenti e operanti nel paese. Il suo primo direttore, Gordon McNeal Rushforth, riuscì a stabilire dei rapporti amichevoli con Boni e ottenne il permesso di pubblicare, già nel 1902, il primo studio organico sulle pitture di S. Maria Antiqua.
L’articolo, basandosi sulla documentazione archivistica e bibliografica disponibile, cerca di mettere in luce i motivi per cui Boni accordò a Rushforth questa sorta di corsia preferenziale per lo studio della chiesa e anche di indicare in che misura furono diffuse e condivise con la comunità scientifica le informazioni sui risultati dello scavo. In particolare verrà esaminato il controverso e misterioso ritrovamento di monete, al di sotto di una delle colonne della chiesa, disperse già pochi anni dopo la loro scoperta, che la letteratura critica ritiene essere di Giustino II (565-578), ma che una testimonianza diretta dello scopritore, rimasta ignorata fino ad ora, assegnava invece a Giustino I (518-527).

PAROLE CHIAVE: Roma, Foro Romano, S. Maria Antiqua, Giacomo Boni, Gordon McNeil Rushforth, Alto Medioevo

ENGLISH
With Boni in the Forum? Gordon McNeil Rushforth, Giacomo Boni and the discovery of S. Maria Antiqua

Between the last years of the 19th century and the very first years of the following one, the central area of the Roman Forum was affected by an impressive series of archaeological investigations, whose results changed the knowledge of the topography and the history of this crucial part of the city, also with regard to Late Antique and Early medieval monuments. The main protagonist of this research was Giacomo Boni, who is responsible for the exact location and the archaeological discovery of the church of S. Maria Antiqua, with its rich and stratified pictorial decoration.
In those same years, a new school, the British one, was coming to the forefront of the topographical, archaeological and artistic studies of Rome and Italy, besides the German and French Academic schools, already present and operating in the country. Its first director, Gordon McNeil Rushforth, succeeded in establishing friendly relations with Boni and obtained permission to publish the first organic study on the paintings of S. Maria Antiqua already in 1902.
This paper, based on the archival and bibliographical documentation available, tries to highlight the reasons why Rushforth could have been given a kind of ‘fast track’ to carry on his study of the church, and also to what extent the information on the excavation results was disseminated and shared among the scholars community. In particular, the controversial and mysterious finding of coins, underneath one of the columns of the church, dispersed only a few years after their discovery, will be examined: according to the previous literature these coins should be assigned to Justin II (565-578), but directly assigned by their discoverer, Giacomo Boni, in an unnoticed testimony so Ran, instead to Justin I (518-527).

KEYWORDS: Rome, Roman Forum, S. Maria Antiqua, Giacomo Boni, Gordon McNeil Rushforth, Early Middle Ages

Contents