Vanni Scheiwiller (Milano, 1934-1999) ha attraversato la cultura del Novecento, impegnato in esperienze professionali intense per ricchezza e qualità, spesso intrecciate con le vicende personali di poeti e artisti. Punto di partenza e di arrivo nel suo incontro con il mondo dell’arte sono stati rispettivamente Adolfo Wildt, di cui era nipote nonché garanzia di una precoce familiarità con l’arte, e Fausto Melotti, scultore prediletto,
a sua volta allievo di Wildt.
Il volume, a vent’anni dalla morte, ne ricorda la figura di intellettuale e il talento, focalizzandosi sul suo lavoro di editore d’arte – e anche di poesia – eccentrico e sensibile, e di collezionista, con la presentazione di una ricca scelta di opere raccolte da Vanni e, dal 1980, da sua moglie Alina.
Roma, La Galleria Nazionale, ottobre 2019 - gennaio 2020
Sommario
Vanni Scheiwiller e il libro come fucina d’arte e poesia
Giuseppe Appella
Vanni Scheiwiller tra Milano e Roma
Laura Novati
Ricordo d’un amico
Carlo Bertelli
Vanni Scheiwiller, editore collezionista
Paolo Mauri
Opere
Apparati