Venosa, Acerenza e l’architettura ‘normanna’ nell’Italia meridionale Il presente articolo prende in esame due edifici situati nell’Italia meridionale: la cattedrale di Acerenza e la chiesa incompiuta (‘l’Incompiuta’) progettata dietro l’abside della basilica tardo- antica di Venosa. Entrambe le chiese si trovano in Basilicata (l’antica Lucania) e furono iniziate con il patronato dei Normanni seguendo un progetto quasi identico. Tale progetto, ossia un deambulatorio con tre cappelle radiali, è cosi insolito nel sud Italia da suggerire fonti non italiane, perlopiù consistenti in una serie di edifici francesi dell’XI secolo con deambulatorio absidale. L’articolo sostiene che nella realizzazione di questo progetto non sia riconoscibile un modello ‘generale’ di riferimento, anzi i dettagli, in particolare le ampie aperture fra i pilastri absidali e il modo di ‘inserire’ paia di archi trasversali sul lato della navata laterale indicano che queste chiese condividono una matrice normanna o anglo-normanna. La scultura ha suscitato meno dibattito, ma, nonostante i capitelli siano stati scolpiti in botteghe diverse, entrambe le chiese rivelano analogamente una conoscenza della scultura normanna, anche se gli scultori potrebbero essere stati del Sud Italia. L’articolo è diviso in quattro parti, che trattano rispettivamente di architettura, di scultura, di storia documentaria e del contesto europeo.
PAROLE CHIAVE: Architettura romanica, Altavilla, Normanni, Italia meridionale, Basilicata, deambulatorio a cappelle radiali, monachesimo.
ENGLISH
Venosa, Acerenza, and ‘Norman’ Architecture in Southern Italy
This paper considers two buildings in southern Italy; the cathedral of Acerenza, and the unfinished church (‘l’Incompiuta’) laid out behind the apse of the late Antique basilica at Venosa. Both churches are in the modern region of Basilicata (ancient Lucania) and were begun under Norman patronage to a virtually identical plan. That plan, an apse ambulatory with three radiating chapels, is so unusual in southern Italy that a variety of non-Italian sources have been proposed, for the most part consisting of lists of 11th century buildings with apse ambulatories in France. It will be argued here that there is nothing ‘generalised’ in the realisation of this plan, but that its detailing, in particular the wide spacing of the apse piers and the method of receiving pairs of transverse arches on their aisle side faces, indicate the churches share a common Norman or Anglo-Norman model. The sculpture has elicited less comment, but despite the capitals having been carved by quite different workshops, both similarly point to an awareness of Norman carving even if the sculptors may have been southern Italian. The paper is divided into four sections, dealing respectively with the architecture, sculpture, documentary history and European context.
KEYWORDS: Romanesque Architecture, Hauteville, Normans, Southern Italy, Basilicata, Apse-Ambulatory with Radiating Chapels, Monasticism.
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