Nell’ambito della produzione artistica parigina risalente alla seconda metà del Trecento, l’articolo prende in esame alcune miniature riconducibili agli anni precedenti il 1380 o intorno a questa data, i cui legami con lo smalto sur ronde- bosse della coeva oreficeria potrebbero giustificare una datazione del Reliquiario di Montalto nello stesso periodo. Successivamente si sofferma sullo scettro di Carlo V conservato al Louvre, eseguito per commissione dello stesso sovrano nel 1378 con precisi intendimenti politici – vedi la critica recente –, del quale si mettono in evidenza gli stretti legami con lo stesso grand-joyau: le analogie riguardano lo smalto sur ronde-bosse del giglio e forse gli sfondi delle storie sul nodo, con riferimento anche ai due flacons d’or con la figura di Carlomagno che il re di Francia donò all’imperatore Carlo IV in occasione del suo viaggio a Parigi nel 1378, e al Bâton cantoral della Sainte-Chapelle. Ricordando che questo è l’anno in cui si sviluppa il ‘Grande Scisma’ e che uno scopo della visita dell’imperatore, timoroso che il ritorno definitivo di papa Gregorio XI a Roma nel 1377 potesse generare proprio uno scisma per l’opposizione della Francia, era quello di scongiurarlo, il saggio si chiede se l’ostensione delle piaghe di Cristo nel Reliquiario possa leggersi anche come ostensione delle ferite che vengono inflitte alla Chiesa in questo momento. Concludendo, tre direttrici tematiche sembrano caratterizzare la committenza artistica di Carlo V in previsione dell’incontro con l’imperatore suo zio: una storico-dinastica (frontespizi delle Grandi Cronache di Francia), una politico-territoriale (lo scettro e i due flacons); una ecclesiastico-devozionale (il Reliquiario di Montalto): oggetti tutti che possiamo ritenere veicoli di messaggi puntuali e attualissimi a questa data.
PAROLE CHIAVE: Carlo V re di Francia, smalto sur ronde-bosse, miniatura, XIV secolo, scettro di Carlo V, Carlo IV imperatore.
ENGLISH
Between Illumination and Goldsmithing at the Court of Charles V of France
In the context of the Parisian artistic production dating back to the second half of the 14th century, the article examines some miniatures referable to the years prior to 1380 or around this date, whose links with the sur ronde-bosse enamel of the contemporary goldsmithing could justify a dating of the Reliquary of Montalto in the same period. Subsequently the essay dwells on the sceptre of Charles V preserved in the Louvre, ordered by the same sovereign in 1378 with precise political intentions – see the recent research –, whose close ties with the grand-joyau itself are highlighted: those analogies concern the enamel sur ronde-bosse of the lily and perhaps the backgrounds of the stories on the knot, with reference also to the two flacons d’or with the figure of Charlemagne that the king of France gave to Emperor Charles IV on the occasion of his journey to Paris in 1378, and to the Bâton cantoral of the Sainte-Chapelle. Recalling that was the year when the ‘Great Schism’ developped and that one of the purposes of the emperor’s visit was averting it, since he was fearful that the definitive return of Pope Gregory XI to Rome in 1377 could generate a schism for the opposition of France, the essay wonders if the ostension of Christ’s wounds in the Reliquary can also be read as an ostension of the wounds that are inflicted on the church at that time. In conclusion, three thematic lines seem to characterize the artistic patronage of Charles V foreseeing his meeting with the emperor his uncle: a dynastic-historical one (frontispieces of the Great Chronicles of France); a political-territorial one (the sceptre and the two flacons); an ecclesiastical-devotional one (the Reliquary of Montalto): all objects that we can consider as vehicles of timely and very topical messages at this date.
KEYWORDS: Charles V King of France, Ronde-bosse Enamel, Manuscript Illumination, 14th Century, Charles V’ Sceptre, Emperor Charles IV.
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