Al momento del prelievo dalla collegiata di S. Maria Assunta l’opera si presentava devastata dalla colonizzazione degli insetti xilofagi, soggetta a numerose cadute di preparazione e di pellicola pittorica e con la superficie interamente ricoperta da strati di sudicio e polvere. La scultura dimostrava di aver subito trattamenti pittorici allo scopo di occultare vaste zone prive di rivestimento e scompensi cromatici risultanti dalle ridipinture praticate in epoche diverse allo scopo di ravvivarne la cromia. Sono state effettuate le radiografie per una visione più dettagliata e profonda dell’ancoraggio delle porzioni lignee tra loro e l’XRF (fluorescenza X) per l’individuazione di alcuni pigmenti. Il confronto di questi risultati con quelli ottenuti dai micro-prelievi analizzati al microscopio ottico e con l’FT-IR (spettrofotometria), nonché l’approfondita campagna di saggi stratigrafici, hanno contribuito ad una migliore conoscenza della successione delle fasi manutentive dell’opera. L’incarnato è costituito da bianco di piombo misto a terre e a nero carbone; zone di doratura sono presenti sulla capigliatura dove è emerso anche un pigmento verde a base di rame con tracce di cinabro e d’oro. A una fase vicina all’originale (II) si ascrive il rifacimento dell’incarnato steso sulla superficie del corpo con un nuovo strato preparatorio. I saggi stratigrafici supportati dai micro-prelievi hanno messo in luce sul perizoma la presenza di uno spesso strato di lacca rossa, nel tempo ossidato anche a causa delle sovrammissioni di ravvivanti a base di resine e olii. Risale ad un diverso intervento (III) l’incarnato rosa in cui è stato individuato il pigmento artificiale bianco di zinco, verosimilmente riferibile all’intervento di trasformazione dell’opera da Crocifisso a Cristo morto, documentato nel XIX secolo. Al fine di ottenere un risultato rispettoso dell’originale si è deciso di condurre un intervento mirato a valorizzare le porzioni originali emerse riducendo al minimo le integrazioni. In linea con questo criterio sono state lasciate a vista molte porzioni di supporto ligneo, anche se particolarmente tarlato, concentrate soprattutto su torace e addome.
PAROLE CHIAVE: Amaseno, Crocifisso, indagini diagnostiche, struttura lignea, pigmenti.
ENGLISH
The Restoration of the Wooden Crucifix of Amaseno
While collected from the collegiate church of S. Maria Assunta, the sculpture presented marked degradation conditions, because of the colonization of xylophagous insects. It was subject to numerous leaks of the pictorial film and the surface was entirely covered with layers of dirt and dust. The statue showed to have been repeatedly painted in order to cover wide areas missing their pictorial film, and it also presdented chromatic differences due to painting interventions made in different times to revive the original tones. Radiographs have been taken for a more detailed and in-depth view of the anchoring of the wooden portions to each other and the XRF (fluorescence X) for the identification of some pigments. The micro-samples analysed under an optical microscope and with T-SHIRT (spectrophotometry) have contributed to a better knowledge of the various phases of the maintenance of the work. The original complexion is made up of white lead mixed with earth pigment and carbon black. A copper-based green pigment emerged on the hair, with traces of cinnabar and gold. To a phase close to the original (II) is ascribed the makeover of the complexion, tending to green-grey based on lead white, cinnabar and traces of earth, with streams of blood of a light red-orange color, scattered on the surface of the body with a new preparatory layer. Stratigraphic tests have shown the presence of a thick layer of red lacquer on the loincloth. The pinkish complexion based on zinc white, a widespread pigment since the end of the 17th, was identified in a further phase (III), probably referable to the transformation of the artwork from Crucified to Dead Christ, documented at the end of the 19th century. In order to obtain a result respectful of the original, it was decided to carry out an intervention to enhance the original portions and minimize the additions. In line with these parameters, many portions of wooden support have been left exposed, even if particularly worm-eaten (like the chest and abdomen).
KEYWORDS: Amaseno, Crucifix, Diagnostic Investigations, Wood Anatomy, Pigments.
- Critica
- «De toutes pars sonne lo nom de Guaymere»: cultura figurativa a Salerno all’inizio del secondo millennio
Giuseppa Z. Zanichelli - Venosa, Acerenza, and ‘Norman’ Architecture in Southern Italy
Rosa Maria Bacile, John McNeill, Clare Vernon - Thirteenth-Century Painting in the Lordship of Athens: The Cases of Hagios Petros in Kalyvia Kouvara and the Omorphi Ekklesia at Galatsi. Some New Toughts
Sophia Kalopissi-Verti - On a Thirteenth-Century Ilkhanid Tray at the Hermitage: Reconsidering an Item of ‘Ayyubid’ Metalwork on the Evidence of Small Inscriptions
Arianna D’Ottone Rambach, Massimo Bernabò - Genova a Costantinopoli. La colonia di Galata, la chiesa di S. Domenico e il suo “perduto” ciclo murale
Silvia Leggio - L’attività di Giovanni da Campione tra il Lago di Como e Tradate
Elisa Eccher - Fra miniatura e oreficeria alla corte di Carlo V di Francia
Anna Rosa Calderoni Masetti - L’anima mundi e i giardini incantati
Maria Rosaria Marchionibus - «Con compasso et misure»: la redazione della pianta dell’antica S. Pietro di Tiberio Alfarano alla luce dei suoi manoscritti
Bianca Hermanin - «Un bellissimo monumento da farne un gran conto»: nuovi elementi sul mosaico perduto del portico del duomo di Terracina e tre documenti d’archivio di Baldassarre Peruzzi, Bartolomeo Giordani e Giovanni Marangoni
Davide Angelucci - Materiali
- Il Crocifisso della collegiata di S. Maria Assunta ad Amaseno. Forma, materia e contesto e un’ipotesi per il Maestro della Santa Caterina Gualino
Alessandra Acconci - Il restauro del Crocifisso ligneo di Amaseno
Cristiana De Lisio, Alessia Felici - Notizie e Recensioni
- L’apogeo di Ravello nel Mediterraneo. Cultura e patronato artistico di un’élite medievale, a cura di Manuela Gianandrea, Pio F. Pistilli, Roma, Campisano Editore, 2019
Antonino Tranchina - Giovanni Lorenzoni, Le parole sono pietre. Ma le pietre possono diventare parole? Verona, Scripta Edizioni, 2020
Giovanna Valenzano - Simone Piazza, Allo zenit della cupola. L’eredità dell’oculusnell’arte cristiana fra Medio Evo latino e Bisanzio Roma, Campisano Editore, 2018
Maddalena Vaccaro - I tondi di Venezia e Dumbarton Oaks. Arte e ideologia imperiale tra Bisanzio e Venezia / The Tondi in Venice and Dumbarton Oaks. Art and Imperial Ideology between Byzantium and Venice, a cura di Niccolò Zorzi, Albrecht Berger, Lorenzo Lazzarini, Roma, Viella, 2019
Livia Bevilacqua - Carles Sánchez Márquez, Una tragèdia pintada. El martiri de Tomàs Becket a Santa Maria de Terrassa i la difusió del culte a la península Ibèrica, Anem Editors, 2020
Jordi Camps i Sòria