Oreficerie d’Oltralpe nel Tesoro pontificio e il problema della circolazione degli stili intorno all’anno 1300

Prendendo le mosse dall’analisi dei documenti riguardanti il tesoro pontificio in un periodo compreso tra la fine del XIII secolo e i primi anni del Trecento, questo contributo si propone di tornare su alcune questioni fondanti relative allo sviluppo dell’arte gotica in Italia. Problemi come la trasmissione degli stili, la mobilità delle maestranze e delle opere sono qui indagati alla luce della presenza e della circolazione di manufatti orafi d’Oltralpe nella Roma del primo giubileo. La progressiva francesizzazione della curia pontificia, la permanenza degli Angiò sul trono di Napoli, i rapporti tra i papi e i sovrani capetingi avevano infatti favorito l’arrivo a Roma di alcuni fra i più tipici esempi delle produzioni suntuarie del regno di Francia come croci a doppia traversa con filigrane a foglie e fiori, smalti de plique, microsculture in oro e argento, preziosi tabernacoli con sportelli smaltati. Una nuova proposta cronologica per il turibolo argenteo della cattedrale di Anagni vuole introdurre elementi utili a ricostruire il riflesso che la circolazione di manufatti d’Oltralpe ebbe sull’attività artistica romana di quegli anni.

PAROLE CHIAVE Oreficeria, Papato, Parigi, arte gotica, Medioevo.

ENGLISH
Transalpine Goldsmiths’ Work in the Papal Treasury and the Problem of the Circulation of Styles, ca. 1300

Starting from the analysis of documents concerning the Papal Treasury in the period between the end of the 13th century and the early 14th century, this contribution focuses on some fundamental questions regarding the development of Gothic art in Italy. Problems such as the transmission of styles, the mobility of craftsmen and artworks are investigated here in the light of the presence and circulation of the French goldsmith’s works in the Rome of the first Jubilee. The gradual process of frenchification of the papal curia, the presence of the Anjou dynasty on the throne of Naples, the relations between the popes and the Capetian sovereigns had in fact favoured the arrival in Rome of some of the most typical examples of sumptuary productions of the French kingdom, such as double crosses with foliate filigree,! de plique enamels, gold and silver micro-sculptures and precious tabernacles with translucent enamel at the wings. A new chronological hypothesis for the silver censer from Anagni Cathedral aims to introduce original elements useful for reconstructing the impact that the circulation of artworks from beyond the Alps had on roman artistic production in those years.

KEYWORDS Goldsmith’s art, Papacy, Paris, Gothic Art, Middle Ages.