La chiesa francescana di S. Caterina d’Alessandria a Galatina (LE) venne fondata nel 1385 da Raimondo del Balzo Orsini, secondogenito di Nicola Orsini, Conte di Nola e Soleto. Nel marzo del 1385, Raimondo non era altro che l’erede alla Contea di Soleto, non avendo ancora sposato la contessa di Lecce, Maria d’Enghien, né avendo iniziato la campagna di conquista in Puglia che l’avrebbe portato a diventare Principe di Taranto nel 1399. Questo articolo dimostra come la fondazione di S. Caterina, con il monastero e l’ospedale adiacenti (entrambi perduti), fu la prima dimostrazione di forza di Raimondo, e come lo stile dell’architettura della chiesa abbia giocato un ruolo fondamentale nel legittimare Raimondo come signore della Puglia. La combinazione dell’innovativa volta gotica a costoloni con il valore arcaico del portale romanico, infatti, fu unica nel suo genere nel contesto dell’architettura del Regno di Napoli del tardo Trecento. Grazie ad un’analisi dei diversi linguaggi stilistici usati nell’architettura di S. Caterina e ad un attento studio della documentazione superstite, questo articolo dimostra che, con la chiesa di S. Caterina, nel 1385 Raimondo intese dimostrare di poter rispecchiare entrambe le proprie opposte identità, e di riuscire ad essere da un lato imponente, esotico, innovativo, e dall’altro tradizionale, arcaico, locale.
PAROLE CHIAVE S. Caterina, Galatina, Raimondo del Balzo Orsini, architettura angioina, arcaismo.
ENGLISH
Innovation and Archaisms in Raimondo del Balzo Orsini’s S. Caterina in Galatina (ca.1385-1391)
In March 1385, Raimondo del Balzo Orsini founded the Franciscan church of S. Caterina d’Alessandria in Galatina, in the Salento. Although Raimondo later became the Prince of Taranto (1399), he held no title or territories in 1385: the foundation of S. Caterina is the first demonstration of his interest in southeastern Italy. The aim of this article is to show that the unique architecture of S. Caterina was not the result of it being ‘peripheral’, but rather a deliberate choice to combine innovative and foreign elements, such as the rib vault, with traditional, even archaic ones, especially the Romanesque portal. To do this, the article starts by returning to the documentary evidence and understanding the precariousness of Raimondo’s situation in 1385, before analysing the architecture of S. Caterina. Ultimately, I argue that the construction of S. Caterina, with its mixture of architectural language, was central to the processes of legitimisation that Raimondo had to enact to ensure he could then conquer a majority of Puglia. Moreover, the identity articulated in S. Caterina mirrors that of Raimondo: innovative, exotic, and imposing while also archaic, local, and familiar.
KEYWORDS S. Caterina, Galatina, Raimondo del Balzo Orsini, Angevin Architecture, Archaism.
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